Venerdì 20 maggio si è tenuto l’ultimo incontro presso la Caserma dei Carabinieri Forestali di Grosseto alla presenza del Comandante del Gruppo Carabinieri Forestale di Grosseto, del Referente AIB Regione Toscana per la Provincia di Grosseto e dei tecnici dell’Unione Montana Colline Metallifere e delle Bandite di Scarlino, avente ad oggetto “La prevenzione sugli incendi boschivi”, con particolare riferimento all’argomento degli abbruciamenti dei residui vegetali.
Negli ultimi anni abbiamo assistito alla comparsa, con sempre maggiore frequenza, di incendi boschivi che in molte parti del mondo hanno percorso elevate superfici, causando ingenti danni economici e la perdita di numerose vite umane.
L’accumulo di combustibile vegetale, la continuità delle formazioni forestali, l’aumento delle zone di interfaccia urbano-foresta ed il cambiamento climatico accrescono il rischio potenziale per lo sviluppo e la propagazione dei grandi incendi forestali e favoriscono la contemporaneità di eventi.
Fenomeni estremi, che non si possono più contrastare con un approccio esclusivamente emergenziale, hanno dimostrato che la lotta attiva è una risposta, ma non la soluzione del problema. Ci vuole prevenzione, soprattutto in aree di interfaccia urbano-foresta. A tal proposito la Regione Toscana ha provveduto alla realizzazione di Piani specifici di prevenzione AIB nei territori più a rischio, considerando prioritaria la necessità di ridurre l’eccessivo carico di combustibile, al fine di contenere la propagazione degli incendi entro la capacità di estinzione dell’Organizzazione regionale AIB.
Altro fattore importante è il controllo del territorio, in particolare le zone rurali, le più difficili da raggiungere, in cui diventa fondamentale la conoscenza approfondita e particolareggiata dell’ambiente e dei fenomeni che lo interessano. Ciò rappresenta il punto significativo per l’individuazione delle cause e dei responsabili degli incendi boschivi.
Quello degli incendi boschivi rappresenta infatti uno dei settori più delicati, sia per quanto riguarda le operazioni di spegnimento e di bonifica delle aree percorse da fuoco e l’attività di prevenzione, ma anche le indagini di polizia giudiziaria, affidate ai Carabinieri Forestali, che permettono di risalire non solo alle dinamiche evolutive di un incendio boschivo ma soprattutto ai responsabili. Operazioni che possono essere facilitate sicuramente dal coordinamento con la macchina dello spegnimento e di prevenzione affidata alla Regione Toscana.
Nel 2021 le Stazioni Carabinieri Forestale della provincia, alle dipendenze del Gruppo Carabinieri Forestale di Grosseto, hanno effettuato 268 controlli, redatto 63 notizie di reato, denunciato 10 soggetti, effettuato due sequestri per il reato di incendio boschivo, ed infine elevato sanzioni amministrative per un importo complessivo di oltre 10mila euro.. I principali eventi di incendio boschivo continuano ad essere quelli legati ad abbruciamenti incontrollati, dietro i quali tuttavia, potrebbero celarsi anche condotte dolose, legate ad ottenere profitti e interessi: si pensi ad esempio al pascolo.
I primi mesi dell’anno 2022 sono stati già interessati, da alcuni incendi boschivi ed i carabinieri forestali hanno già provveduto a denunciare 4 persone per incendio boschivo colposo ed 1 persona per incendio colposo di vegetazione, tutti legati ad abbruciamenti non controllati. Tra i più recenti quello di un soggetto originario del versante grossetano dell’area amiatina, che è stato denunciato lo scorso aprile dai Carabinieri Forestali di Manciano, a seguito dell’allerta data dalla Centrale Operativa Carabinieri di Pitigliano; i militari giunti tempestivamente sul posto accertavano che l’incendio boschivo aveva interessato una porzione di bosco di 4000 metri quadri circa, costituita da castagni da frutto, che in ambito normativa regionale sono considerati bosco. Sul posto erano presenti personale dei VVF e il proprietario del terreno. Dalle attività svolte dai militari è risultato evidente che l’incendio fosse partito dall’abbruciamento di un cumulo di residui vegetali. Il proprietario del terreno, nella ricostruzione dei fatti, ha ammesso le proprie responsabilità ed è stato quindi deferito all’Autorità Giudiziaria per il reato di incendio boschivo colposo (ex art.423 Bis comma 2 del Codice Penale) ed altresì è stata elevata una sanzione amministrativa di euro 120, in violazione della Legge Regionale Toscana 39/2000; nel mese di maggio poi un altro episodio di incendio di vegetazione nel Comune di Capalbio, accertato dai Carabinieri Forestali di Grosseto, intervenuti di pronto intervento 1515, che hanno denunciato un altro soggetto per aver causato, a seguito di un abbruciamento, un incendio di vegetazione , che ha interessato una porzione di 6000 metri quadri circa, grazie anche al tempestivo intervento della macchina dello spegnimento.
E’ fondamentale ricordare che il reato di incendio boschivo è un delitto punito sia a titolo di dolo che di colpa. Nelle ipotesi dolose con pena della reclusione da quattro a dieci anni, nelle ipotesi colpose con pena della reclusione da uno a cinque anni. Importante ricordare che le pene vengono aumentate se l’incendio cagiona pericolo per edifici o danno su aree protette. Il delitto di incendio boschivo è poi un cd reato di pericolo, ed è quindi sufficiente il pericolo che un incendio boschivo possa essere cagionato, e non necessariamente che lo stesso si sviluppi affinché si concretizzi la condotta criminosa.
Dal mese di maggio i controlli dei Carabinieri Forestali sono stati intensificati nel settore, in considerazione della particolare siccità della Stagione primaverile in corso, e dal mese di giugno per tutto il periodo di grave pericolosità, che ordinariamente perdura fino alla fine del mese di agosto, salvo proroghe, vigileranno e reprimeranno sia condotte penali che amministrative.